La Lega Pro è una lega calcistica italiana che rappresenta la terza divisione del calcio italiano.
Sotto la Serie A e la Serie B, è composta da vari campionati regionali.
La Lega Pro è stata istituita nel 2014, quando è avvenuta una riforma del calcio italiano che ha portato all'unificazione di due leghe calcistiche preesistenti: la Serie C1 e la Serie C2.
Questa riforma ha creato un nuovo formato a tre divisioni, noto come “Lega Pro”.
La Serie C, da questa stagione, è stata prodotta per la televisione in modalità “remote production” dalla NVP per la messa in onda su SKY Italia.
Ivan Pintabona, Responsabile Tecnico della NVP, racconta:
“Si tratta di un progetto che ha rivoluzionato il modo in cui vengono prodotte le partite di calcio, lanciato dalla Lega Pro, con il supporto di NVP; infatti dal settembre 2023, tutte le partite di Serie C stanno venendo trasmesse in diretta dal nostro Innovation Hub situato a Cologno Monzese, in provincia di Milano gestito dalla nostra consociata HiWay Media.
Il centro di produzione è dotato di attrezzature all'avanguardia che consentono di controllare tutte le fasi della produzione da remoto e inviando sui campi solo due telecamere, due operatori e alcuni encoder”.
AMPP in cloud in virtuale
Il campionato, iniziato il primo settembre ed è in onda fino ad aprile, seguito poi dai play off, coinvolge la produzione televisiva di circa 1100 partite di calcio.
L’impegno è gravoso, 30 partite disputate ogni weekend e il grande progetto ideato da NVP spa e gestito da HiWay Media è basato su tecnologia Grass Valley AMPP che opera in cloud.
Per la precisione, l’impiego è misto con macchine on prem (ossia presso la struttura fisica) raccolte in un piano della struttura, dove metà dello stesso piano è dedicato alle 14 gallery di produzione di Lega Pro, e in cloud, totalmente virtuali.
“La scelta tecnica di apparati, AMPP riprende Pintabona, “è legata proprio alla possibilità di decidere come distribuire la configurazione di produzione in tutta libertà e scegliere anche i provider in cloud secondo esigenze, come in questo caso, strutture AWS di Berlino Dublino e Francoforte.
Si tratta di una modalità di produzione piuttosto innovativa, considerando che da quest’anno la Lega Pro è in onda su SKY, quindi con una richiesta qualitativa molto superiore rispetto alle produzioni degli scorsi anni.
Questo è vero sia sul fattore produttivo, sia sulla parte di grafica, sia sulla sezione di encoding, dato che utilizziamo una nuova generazione di encoder che, posti negli stadi, trasportano i segnali grazie a codifiche più efficienti che sfruttano meglio la banda disponibile”.
Per dare un’idea della quantità di apparati e della mole di lavoro che sono ingaggiati negli stadi ad ogni weekend (venerdì, sabato, domenica e lunedì), solo a settembre per i recuperi delle prime giornate, sono state prodotte 160 partite.
A monte di una simile operazione la NVP ha dovuto eseguire una valutazione in ogni singolo stadio per capire quale tipo di connettività fosse esistente o cosa fosse necessario integrare.
Si è, così, reso necessario impiegare un mix di connessione basato su satelliti a bassa orbita, più infrastruttura classica in fibra, al fine di avere a disposizione più banda possibile.
Gli standard e i codec
Su ogni campo vengono inviati due encoder di nuova generazione dalla HAIVISION che realizzano l’aggregazione dei segnali in arrivo dalle telecamere.
Gi standard richiesti dalla Lega Pro o Serie C sono tre: quello tipico di base della remote production contempla riprese con due telecamere da ogni stadio.
Il secondo e il terzo standard prevedono, invece, la presenza su stadio di un mezzo mobile che si occupa delle due o tre partite top ogni weekend, grazie alle riprese di 5 telecamere.
Il terzo standard ne prevede sei, più un drone, avvicinandosi di molto agli standard della Serie B.
Tutti i segnali giungono alla centrale di Cologno dove vengono inserite le grafiche.
Anche le partite top, gestite da produzione mobile on site, vengono comunque controllate da sistemi regia Grass Valley AMPP, così come la grafica e gli slow motion.
I segnali in arrivo da ciascun campo giungono a una delle gallery di Cologno Monzese dove un realizzatore ha a disposizione tutte le funzioni classiche delle riprese televisive, dai replay all’inserimento di grafica.
Con quest’anno è stata integrata anche la sezione relativa ai dati statistici: la grafica gestita come servizio in cloud è realizzata in HTML5 ed è stata connessa alla rilevazione statistica.
Vengono prodotti un feed internazionale consegnato a SKY e due per taker internazionali e altre emittenti private autorizzate da Lega Pro: quindi, di solito, vengono consegnati 3 o 4 feed che differiscono per l’audio.
Il commentatore ha la possibilità di essere fisicamente in loco sulla partita e il suo segnale audio viene trasportato sui segnali camera.
Un workflow inventato
“Abbiamo creato e testato il workflow e l’intero sistema della Serie C”, riprende Pintabona “partendo dal know how piuttosto ampio che abbiamo derivato dalla scorsa stagione e dalla remote production della Serie B.
Le differenze dipendono in grande misura dai diversi budget dedicati e dalle telecamere impiegate.
Centrale in tutto ciò la tecnologia Grass Valley AMPP che fa uso di codifiche predittive al fine di garantire una grande qualità col minimo impiego di banda.
La gallery di produzione di AMPP viene “costruita” sulle reali necessità, con una adeguata potenza di calcolo, ma la qualità di ogni segnale rimane elevata”.
Esprimendo un commento personale, direi che ci sono tante situazioni che consentono di effettuare dei risparmi e delle ottimizzazioni e abbiamo dimostrato che questo livello considerato “iniziale” consente comunque di aumentare molto la qualità della produzione tv e quindi potere andare in onda su SKY”.
Uno sforzo notevole
Dietro un prodotto di questo tipo bisogna considerare che lo sforzo è davvero notevole.
La remote production per funzionare deve applicare il massimo livello di innovazione tecnologica però entro un determinato budget e, quindi, risulta impossibile impiegare una modalità diversa.
È probabilmente l’unica via, anche dato il numero delle partite, le difficoltà di coprire 60 stadi in giro per l’Italia, con connettività non certa e mille altre variabili.
Il bando è stato vinto da NVP che ha fornito il know how per la remote production, coadiuvata dalla grande esperienza nel digital, consegne segnali streaming e mcr della consociata HiWay Media, e con Comintek MPP che segue la produzione realizzata con le troupe gli OB Van sul campo .
La Serie C è stata realizzata con immagini in standard 1080i 50 con audio in stereo e con l’idea di passare molto presto al segnale progressivo, per il quale l’intera infrastruttura è pronta.
Negli stadi sono utilizzati encoder Haivision considerati molto efficienti nella possibilità di aggregare segnali e connettività dalle venue.
Sulla delivery gli encoder sono Grass Valley: un OB Van virtuale fa da regia e riceve i segnali dagli stadi, li lavora e poi li ri-encoda per la consegna.
“Ci siamo inventati un modello adatto a questa tipologia di produzione” dice Pintabona, “tutto è consentito da AMPP e le sue modalità di utilizzo, dove è possibile che il realizzatore sia a Cologno e la gallery di Produzione a Berlino.
La parte di gestione è molto amichevole e le interfacce di produzione sono basate su una home page in stile web; poi dalla MCR i segnali sono veicolati secondo il workflow studiato nella fase di allineamento, e consegnati alla gallery per la fase di produzione.
Con la Serie B abbiamo preso coscienza dei limiti e dei pregi di quello che è l’oggi della produzione da remoto, finendo anche col divenire un motore e un testbench per Grass Valley stessa e per i successivi sviluppi.
Anche la sezione degli highlight e di consegna verso i fruitori e taker terzi è immediata potendo spostare i contenuti su una rete S3 che li posiziona su sistemi di accesso molto veloci.
Un’automazione interessante del sistema ci consente… anche solo dopo 5 minuti dalla fine partita, di rendere disponibili gli highlight nella cartella privata di ciascuno che ne ha diritto.
La sfida del cloud: è necessario sapere quello che si fa.
Il cloud obbliga ancora di più ad avere grande competenze su reti e su sistemi, su protocolli, e sulle problematiche IP su cui grazie ad HiWay Media si è fatto un grande salto di qualità.
La non connessione fisica, dato che non c’è una macchina in locale in sala apparati, complica l’esigenza di mantenere latenze e delay molto bassi, e di gestire connessioni, comunicazioni e commenti remoti: tutto va pensato bene “prima” e deve funzionare secondo quella logica.
Tra i vantaggi della produzione in cloud, consente di non fare investimenti continui, e di pagare solo in base all’uso, non si hanno ammortamenti obbligatori di materiali e di invecchiamento.
“Siamo riusciti a mette in piedi il sistema in tempi da capogiro”, conclude Pintabona, “proprio per la precedente esperienza fatta lo scorso anno sulla Serie B.
Siamo entrati in un mondo completamente diverso: una volta fatto tesoro di questa precedente esperienza, e avendola fatta diventare un “modello” siamo riusciti a replicarlo “N” volte, secondo esigenze e ora con la Serie C.
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